6.2.07

ROCKLAB Interview - IT

Da poco tornati sulle scene con un album a dir poco vulcanico, i Wicked Minds si concedono gentilmente alle mie curiosità, sperando di soddisfare anche le vostre. La parola ai Signori dell'hard prog nostrano!

Samuele Boschelli: Ciao ragazzi, iniziamo con la classica presentazione del gruppo…

Wicked Minds: Il gruppo è nato nel 1987 da Lucio (chitarra), Andrea (batteria) ed Enrico (basso). Dopo qualche anno caratterizzato da sonorità thrash e power metal siamo passati a un sound più seventies, legato alla musica che più amavamo (Hendrix, Zeppelin, Sabbath, ecc). Dopo la pubblicazione di quattro demo e un cd nel 1999 (“Return to Uranus”, pubblicato da W-Records e recentemente ristampato in vinile) l’incontro con Paolo (Hammond) che ha aperto il sound del gruppo verso soluzioni più progressive. L’innesto di J.C. alla voce, nel 2003, dopo la pubblicazione di “Crazy Technicolor Delirium Garden”, ha sancito la definitiva formazione dei Wicked Minds e ha visto la nascita della collaborazione con Black Widow e l’uscita di “From the purple skies”. Nel 2006 è uscito il nostro ultimo lavoro “WItchflower”, sempre edito da Black Widow.

SB: Parliamo un po’ di Witchflower. Quanto ci è voluto a realizzarlo?

WM: L’album è stato composto in circa un anno, dall’autunno del 2004 all’inverno del 2005 quando siamo entrati in studio. Comporre in un arco relativamente breve di tempo e senza interruzioni ci ha permesso di seguire un filo uniforme nella creazione dei pezzi. Nonostante la varietà di stili e di suoni presenti nelle tracce dell’album, c’è un filo conduttore profondo che era assente nelle nostre precedenti realizzazioni. Di questo siamo molto fieri perchè riteniamo rappresenti un grosso punto di forza del nuovo lavoro.

SB: Avete un suono molto vintage. Quali sono le vostre principali influenze?

WM: Diciamo che ognuno di noi ha le proprie preferenze e cerca di portarle all’interno della band e di farle convivere con il suono dei Wicked Minds. Sicuramente l’underground dei 60/70 è il nostro principale modello, l’hard prog di inizio settanta, la psichedelia di fine sessanta, il kraut, il prog (specie quello italiano e tedesco), il primo hard rock, fino al jazz-rock e al funk, insomma un po’ tutto quello che ci può dare grandi emozioni!

SB: Come definireste la vostra musica?

WM: Domanda difficile...in teoria suoniamo hard-prog, un misto di hard rock e progressive, con sfumature psichedeliche, ma è davvero difficile rientrare in una definizione...le tracce dell’ultimo album sono tutte differenti tra loro e potrebbe servire una diversa definizione per ciascuna!

SB: Qual è la vostra opinione sull’attuale situazione del rock “serio” in Italia?

WM: Per certi versi si assiste a un risveglio, nascono nuovi festival, nuove riviste, molti gruppi storici si riformano e tornano a suonare insieme, molti gruppi nuovi riescono a far sentire la propria voce, senza dimenticare che c’è anche un discreto mercato per questa musica oggi in Italia e in Europa...per altri versi però questa musica resta relegata a una nicchia di persone che la seguono e conoscono i codici e i modelli di riferimento, manca totalmente l’aggancio con il grande pubblico, ma forse il bello sta proprio in questo!

SB: Come vi trovate con la vostra attuale etichetta, la Black Widow?

WM: Molto bene! Hanno fatto un grandissimo lavoro per noi, ci hanno supportato in modo eccellente nelle fasi di realizzazione dell’album e ci hanno spesso aiutato anche per il discorso live. C’è un bel rapporto con loro e ci aggiorniamo spesso sulle varie news relative al gruppo (e negli ultimi due anni ce ne sono state davvero tante!), senza di loro difficilmente avremmo potuto fare quello che abbiamo fatto e che tuttora stiamo portando avanti.

SB: Una domanda forse indiscreta: la musica dei Wicked Minds riesce a farvi “vivere” o avete altre attività?

WM: Solo Paolo e J.C. vivono di musica, ma lo fanno portando avanti anche altre band e progetti paralleli; Lucio, Andrea ed Enrico hanno inceve un lavoro regolare oltre a suonare. Purtroppo oggi in Italia è difficile vivere facendo i musicisti. Nel nostro paese manca una realtà di band di medie dimensioni che riescono a suonare con continuità, a fare album eccetera, si passa dalle piccole band di provincia alle mega band da festival bar, e fra questi due estremi, il vuoto! Forse sarebbe troppo lungo analizzare le cause di questa situazione ma sicuramente non facilita l’attività di che decide di suonare per professione!

SB: Siete in tour?

WM: Abbiamo appena terminato il tour di Witchflower che ci ha visto partecipare in estate a diversi festival tra cui il Burg Herzberg in Germania (con band del calibro di UFO, Soft Machine, Wishbone Ash e molti altri e di cui a breve uscirà il DVD) e il festival Prog di La Spezia con gli Osanna e il Consorzio Acqua Potabile, più varie date in Svizzera, Austria, Italia e Germania, di cui l’ultima nello storico Belle Epoque di Siegen in compagnia di Siena Root e Birth Control. Ora, per qualche mese, ci fermeremo e prepareremo il nuovo disco per andare in studio agli inizi del 2007.

SB: Consigliereste ai lettori di Rocklab 5 dischi per voi imprescindibili?

WM: E da dove iniziamo??????? Impossibile rispondere, ce ne sarebbero troppi!!!!!!!

SB: Progetti per il futuro?

WM: Stiamo preparando un album di sole cover di prog italiano che vanterà moltissimi ospiti e che ci sta impegnando molto nelle ultime settimane, poi in autunno il nuovo album ufficiale, ma ci sono molte altre news che bollono in pentola ma è ancora troppo presto per parlarne!

SB:Bene grazie per l’intervista, vi aspetto con un altro album quanto prima! Ciao!

WM: Grazie a te per la bella intervista, speriamo di poter parlare presto del disco nuovo! A presto!