20.11.06

Debaser

Acquisto il cd su e-bay… Mi arriva dopo poco tempo… Mi affretto a spacchettare la raccomandata e ad inserire il cd nel lettore… Premo il tasto play… Svengo!!!!! Mi risveglio… ma non qui, cioè non in questo tempo… ma negli anni dorati… i mitici, favolosi, pazzeschi, suggestivi anni 70!!!!! e mi accorgo che non sono svenuto affatto… anzi sono sveglissimo ma è stata la musica a farmi sorbire un viaggio nel tempo velocissimo verso quegli anni bellissimi e magici!! Fanno questo effetto gli italianissimi Wicked Minds attivi sin dal lontano 1987 e che a detta del chitarrista Lucio Calegari erano agli esordi una formazione alquanto lontana dai fasti musicali raggiunti oggi: influenzati da quella che era la musica del momento, il thrash metal della bey-area, hanno iniziato interpretando a modo loro quel movimento… ma dopo un po, forse stufi di quello che stavano suonando o forse per l'età, ihih, hanno cambiato rotta verso qualcosa di più longevo e profondo (senza nulla togliere ad un genere quale il thrash)… arrivando a suonare quello che oggi propongono, una sorta hard-prog-psych-rock molto settantiano, influenzato dalle grandissime icone dei 70 (Led Zeppelin, Jethro Tull, Black Sabbath, Pink Floyd, Uriah Heep, Blue Oyster Cult, ecc ecc…)… questo è il terzo lavoro della band dopo lo spettacolare from the purple skies e il primo, introvabile in cd se non in lp, "Returne To Uranus". Analizzo pezzo dopo pezzo l'album va, per farvi capire cosa ho provato durante il mio viaggio e quali loschi figuri ho incontrato: 1 - THROUGH MY LOVE - Si parte subito alla grande con la stupenda e trascinante "Through My Love"; che prende la lezione dei Deep Purple e la trasporta ai giorni nostri… ritmo incalzante e hammond in primissimo piano, voce algida e scattante… non si riesce a fermare quel piedino che traballa sotto il tavolo!! ah ah!! 2 - WITCHFLOWER - Si prosegue con la title track… inizio con solo voce e hammond per poi dare spazio alla successiva esplosione infuocata. Bellissimo l'intermezzo prog centrale e la successiva apertura space che mi ha ricordato moltissimo i grandi Uriah Heep. 3 - A CHILD AND A MIRROR - E si arriva alla prima canzone più strutturata e particolare. Inizio, simile alla precedente ma con solo hammond, per poi lasciare spazio ad un pianoforte onirico di forte derivazione medievale… da pelle d'oca!! Entra la voce, romantica e seducente come solo i cantanti dei bei tempi che furono sanno produrre. La canzone prosegue in un continuo di Sali e scendi emotivi… con ritornello che sale d'intensità in una maniera spropositata; come detto prima questo pezzo è uno dei più particolari, e questo grazie ad una parte centrale che muta di molto l'atmosfera instaurata fin d'adesso andando a vagare tra sentieri prog e hard. La conclusione è affidata al ritorno alla grandiosità iniziale con finale quasi epico e coinvolgente… con synth in primo piano (da notare che le tastiere svolgono un ruolo importantissimo nell'economia del gruppo). 4 - HERE COMES THE KING - ecco la canzone più black sabbathiana dell'album!! inizio al fulmicotone, ed i piedi sotto la sedia ricominciano a muoversi inesorabili… ihih… c'è anche spazio per un'intermezzo che mi ha portato alla mente il prog funambolico di act seminali quali PFM e Banco del mutuo soccorso; con synth in bella mostra a creare un muro di suono difficile da scalfire! 5 - BEFORE THE MOURNING LIGHT - questa traccia è forse una delle più spaziali che hanno composto il gruppo in questione… inizio con synth lisergico e come detto spaziale per dare spazio (scusate il gioco di parole), nel proseguio, ad un imprevedibile cambio di registro che infuoca l'atmosfera; da brividi lungo la schiena l'intermezzo centrale dove le tastiere disegnano nuovamente gli scenari psichedelici e spaziali dell'inizio e la voce si accende intonando un'interpretazione tra le più passionali di quest'album per poi esplodere ed infuocarsi nuovamente nel finale!! 8 minuti di goduria!! 6 - BURNING TREE - dopo tanto fuoco l'acqua arriva e spegne tutto per dare spazio ad un altro tipo di fuoco più caldo e avvolgente, quello della passione!! albero infuocato… ballata struggente e delicata che mi ha ricordato non poco quel capolavoro che risponde al nome di "Stairway To Heaven"… bellissimo l'intervento del flauto e dei synth… 7 - SHADOWS' TRAIN - si torna alle atmosfere infuocate del primo pezzo: trascinante e avvolgente… riassumibile il tutto ad una sola parola: ISTINTO!! quasi ingenua nella sua struttura; con annesso ‘solo' di hammond finale… DA PAURA!! 8 - BLACK CAPRICORN FIRE - il nome Jethro Tull vi dice qualcosina?? Beh… in questo pezzo vengono omaggiati e non poco, ma non pensiate ad una scopiazzatura, niente di più sbagliato! Dopo l'iniziale duetto tra flauto ed hammond si prosegue con ritmiche cadenzate e ritornelli mozzafiato; verso la metà (il pezzo dura ben 8 minuti) l'atmosfera cambia, i ritmi rallentano e il tutto si fa avvolgente e da viaggio lisergico… molto pink floydiana… strepitoso il finale, epico e maestoso!! 9 - THE COURT OF THE SATYR - intermezzo strumentale per sola chitarra acustica; onirico e sognante che prepara alle successive due suite che verranno da li a poco a distruggere la tranquillità. 10 - SAD WOMAN - ed ecco che siamo arrivati al finale dell'album composto da due suite strepitose: la prima è questa "Sad Woman", maestosa e psichedelica… il ritornello lascia letteralmente senza fiato e ti fa venire voglia di alzare il volume il più alto possibile per percepire tutte le vibrazioni che emana!! fantastico!! a metà pezzo l'atmosfera muta e inizia il viaggio!! percussioni tribali, tastiere lisergiche e incalzante crescendo che sfocia nell'esplosione finale che sale, fino all'infinito per poi collassare e portare all'ultimo pezzo. 11 - SCORPIO ODISSEY - la degna conclusione dell'album! una suite mozzafiato di ben 14 minuti… si mostra come un'eterna ascesa, verso un qualcosa di più alto e di irrangiugibile, psichedelica, malinconica e in alcuni passaggi tenebrosa; sale fino all'infinito, arrivando fino al cuore che viene penetrato nella parte finale!! BRIVIDI!!!! dopo 10 minuti di salite e discesa, l'atmosfera si ferma e rimane solo un synth a disegnare una melodia alquanto sabbathiana nella sua teatralità e spettralità, per poi lasciare spazio, sempre con lo stesso riff al rientro in pompa magna di tutto il corollario di strumenti più l'aggiunta di un sax strepitoso che compie vorteggi ed ancora salite e salite! fino al collasso finale… ne rimane solo l'eco… e tutto sfuma… il viaggio è finito… no… non ancora… 12 - SOLDIER OF FORTUNE - come avrete ben capito, si tratta della celebre cover dei grandissimi Deep Purple. Struggente e bellissima come la versione originale… e non c'era modo migliore per portare alla conclusione tale viaggio… A questo punto i Wicked ti prendono per mano e ti portano fuori dall'album sussurrandoti "GRAZIE DI ESSERE VENUTO E BUONA FORTUNA"… Grazie a voi che ci avete regalato un viaggio così bello e senza tempo!!